La collana raccoglie biografie, testimonianze, documenti, che narrano la Storia nella sua assoluta verità. Affinchè "Nel Bene e nel Male" nulla venga dimenticato...
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A marzo di quest’anno ho ideato un progetto: raccogliere e trascrivere le testimonianze della senatrice Liliana Segre sulla sua esperienza di ragazzina che ha vissuto la Shoah e farne un volume da proporre soprattutto ai giovani, quale preziosa lezione sul valore della vita. Ho sottoposto il progetto alla Senatrice Segre che con mia grande gioia lo ha accettato: da quel momento, ho ascoltato le sue parole nei diversi incontri da lei fatti con i giovani nelle scuole (gli incontri sono indicati nella premessa del libro) ed ho composto il libro trascrivendo tutti i passi della sua terribile esperienza, in ordine cronologico, dal momento in cui sono emesse le leggi razziali del 5 settembre 1938 e Liliana Segre, bambina di otto anni, non può più frequentare la scuola pubblica, fino alla fuga, all’arresto, alla deportazione, alla vita nel campo di Auschwitz-Birkenau, alla marcia della morte, ai successivi campi, fino alla liberazione nell’aprile del 1945. Ogni passo della pubblicazione è stato sottoposto all’attenzione della Senatrice Segre e da lei approvato: dalla prima bozza del libro, alla composizione della copertina, al titolo, alla quarta di copertina… Non abbiamo fatto nulla senza prima avere il suo consenso. Ed ecco il libro, LA CIVILE INDIFFERENZA, che si compone di due parti: nella prima la testimonianza di Liliana Segre diretta, chiara, in diversi punti commovente, nel suo complesso tragica e “indicibile”. Nella seconda “La dichiarazione sulla razza e le leggi razziali del 1938”: la trascrizione delle leggi razziali emesse il 5 settembre, il 6 ottobre, il 15 novembre, il 17 novembre del 1938 e l’elenco delle successive. La foto in copertina, che riassume perfettamente il titolo del libro, è di Maria Luisa Lamanna: "la civile indifferenza" chiude le finestre, e ti lascia dietro a un muro grigio.
Anna Squatrito
" Ritengo un mio grande dovere dare voce, dare luce a quei sei milioni di esseri umani che sono stati sterminati, non perché avessero fatto qualcosa ma per la colpa di esser nati. "
"Dopo decenni di racconti a parenti, amici e familiari, tra il 1968 e il 1972 mio nonno Salvatore scrisse le sue memorie della prima guerra mondiale in tre stesure e appunti sparsi. Ricordo che stava tra la cucina e il salone di casa sua a rimettere insieme quei pezzi di memoria, con la consapevolezza di chi vuole lasciare ai propri cari una testimonianza di vita vissuta. Anche se i suoi cari allora sembravano già estenuati dalle versioni orali, sentivo a volte mio padre o i miei zii dire che il nonno stava continuando a scrivere e dunque c’era un interesse attorno a quell’atto storico e stoico. Io ricordo che il nonno era orgoglioso di scrivere il suo diario della prima guerra mondiale. Oggi questo diario, a forma di racconto, è pubblicato per la prima volta nel suo modesto splendore." (Salvo Cuccia)
Introduzione di Salvo Cuccia (regista e nipote dell'autore): Il soldato Salvatore
Prefazione di Santo Lombino (direttore scientifico del Museo delle Spartenze)
Pagine 104 - Prezzo di copertina € 10,00"Una sera verso le ore 20-21 cominciano fucileria, mitraglie, bombe a mano, cominciano artiglierie, questa collina era alla nostra sinistra, riflettori nostri e di loro vedevamo saltare in aria quei poveri soldati, le nostre artiglierie da una parte e l’altra, sembrava la fine del mondo, poveri compagni...
Le iniquità che han commesso questi due uomini sorpassano ogni credenza umana. I più crudeli mezzi di tortura sono stati da essi adoperati sopra parenti e amici dei profughi per strappare dalla loro bocca la rivelazione del ricovero degli stessi. Il carcere di Cefalù ribocca di arrestati e di torturati.
"Serro nel profondo del cuore l’angoscia, respingo indietro le lagrime che fanno impeto agli occhi, per scrivere della mia creatura".
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