Spiega l'autore<\/span><\/b><\/span><\/div>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\u201cArti\ne dialoghi di viddanaria\u201d, questo \u00e8 il titolo che ho voluto dare a questo\nlibro, perch\u00e9 per esercitare la professione del contadino ci vuole un\u2019Arte\u201d con\nla \u201cA\u201d maiuscola. <\/span><\/span><\/p>\n\nHo\nusato appositamente questo titolo, per indicare e far intendere che non tutti\nerano capaci di svolgere con perizia le attivit\u00e0 proprie del \u201cviddanu\u201d,\nmalgrado che, \u201c\u00f4 tempu d\u00fb pitittu\u201d, la stragrande maggioranza della popolazione\nfosse composta da contadini o \u201cviddani\u201d, e che solo ben pochi, quelli che\navevano la possibilit\u00e0 di studiare, erano fuori da quel mondo. I figli dei\n\u201cburgisi\u201d o dei benestanti, a volte a forza di \u201cpirati nto darreri\u201d andavano\navanti negli studi pur non essendo capaci di fare la famosa \u201cO c\u00fb biccheri\u201d;\nmentre molti figli di \u201cviddaneddi\u201d che avrebbero avuto le qualit\u00e0 e le capacit\u00e0\ndi studiare e progredire quindi nella scala sociale, non avendo le possibilit\u00e0\neconomiche, restavano a fare \u201ci viddani\u201d come i loro genitori; questi erano\nchiamati \u201cviddani sturiusi\u201d, che erano capaci di trarre frutto e mettere in\npratica l\u2019esperienza maturata nei secoli dall\u2019uomo di campagna, svolgendo al\nmeglio, con cognizione e coscienza, le attivit\u00e0 agricole, come sapere scegliere\nbene il momento della semina, preparare con cura il terreno, avendo la\nconoscenza delle sue qualit\u00e0 e perci\u00f2 di cosa seminarvi, sapere fare gli\ninnesti, capire quando potare gli alberi e come farlo, sapere trattare i\nvigneti in tutte le fasi lavorative e poi curare e conservare il vino e l\u2019olio\ne cosa molto importante, avere cura degli animali che rappresentavano i mezzi\ncon cui svolgere le loro attivit\u00e0, trattandoli non come strumenti ma come\ncompagni di lavoro.<\/span><\/span> <\/p>\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n\n<\/p>
Dalla prefazione del\ngrande studioso di storia e costume della Sicilia <\/span><\/b>Prof. Pippo Oddo<\/span><\/b><\/p><\/p>
Con\nil suo siciliano, fedele alla vulgata mezzojusara, l\u2019autore rievoca giorno per\ngiorno la vita quotidiana di una famiglia contadina. Il tempo storico\nappartiene agli anni 50 del secolo scorso ma i fatti raccontati, nel loro\nvalore simbolico, potrebbero collocarsi in periodi ancora antecedenti. Questo\ncarattere di universalit\u00e0 offre a chi legge inusuali chiavi di lettura per il\npresente e richiama la necessit\u00e0 di un recupero, se non materiale almeno\nspirituale, di un rapporto equilibrato fra uomo e natura. <\/span><\/span>L\u2019autore realizza una\nnarrazione, espressione del suo sentire, della vita contadina del novecento in\nSicilia. Cos\u00ec, volgendo lo sguardo a un passato recente, come quello che\nPerniciaro ci descrive con immediato realismo, ci si rende conto dei\ncambiamenti straordinari, pure avvenuti nel volgere di pochi decenni. Nelle\ndimensioni ridotte di una realt\u00e0 microscopica e familiare si notano come di\nriflesso, i mutamenti intervenuti in tutta la Sicilia dalla seconda met\u00e0 del XX\nsecolo. E si scoprono storie insospettate, consuetudini ancestrali, tangenti\nalla Storia. Tradizioni tramandatesi per generazioni e improvvisamente\ninterrotte, che richiamano un mondo -quello contadino- superato dalla storia\ncontemporanea.<\/span><\/span><\/p>\n\n<\/p>
Pippo Oddo<\/span><\/span><\/p>Pagine 367 - Prezzo di copertina \u20ac 25,00. Arricchito da numerose foto.<\/span><\/span>
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A cura di Antonino Perniciaro con prefazione di Pippo Oddo
Spiega l'autore
“Arti
e dialoghi di viddanaria”, questo è il titolo che ho voluto dare a questo
libro, perché per esercitare la professione del contadino ci vuole un’Arte” con
la “A” maiuscola.
Ho
usato appositamente questo titolo, per indicare e far intendere che non tutti
erano capaci di svolgere con perizia le attività proprie del “viddanu”,
malgrado che, “ô tempu dû pitittu”, la stragrande maggioranza della popolazione
fosse composta da contadini o “viddani”, e che solo ben pochi, quelli che
avevano la possibilità di studiare, erano fuori da quel mondo. I figli dei
“burgisi” o dei benestanti, a volte a forza di “pirati nto darreri” andavano
avanti negli studi pur non essendo capaci di fare la famosa “O cû biccheri”;
mentre molti figli di “viddaneddi” che avrebbero avuto le qualità e le capacità
di studiare e progredire quindi nella scala sociale, non avendo le possibilità
economiche, restavano a fare “i viddani” come i loro genitori; questi erano
chiamati “viddani sturiusi”, che erano capaci di trarre frutto e mettere in
pratica l’esperienza maturata nei secoli dall’uomo di campagna, svolgendo al
meglio, con cognizione e coscienza, le attività agricole, come sapere scegliere
bene il momento della semina, preparare con cura il terreno, avendo la
conoscenza delle sue qualità e perciò di cosa seminarvi, sapere fare gli
innesti, capire quando potare gli alberi e come farlo, sapere trattare i
vigneti in tutte le fasi lavorative e poi curare e conservare il vino e l’olio
e cosa molto importante, avere cura degli animali che rappresentavano i mezzi
con cui svolgere le loro attività, trattandoli non come strumenti ma come
compagni di lavoro.
Dalla prefazione del
grande studioso di storia e costume della Sicilia Prof. Pippo Oddo
Con
il suo siciliano, fedele alla vulgata mezzojusara, l’autore rievoca giorno per
giorno la vita quotidiana di una famiglia contadina. Il tempo storico
appartiene agli anni 50 del secolo scorso ma i fatti raccontati, nel loro
valore simbolico, potrebbero collocarsi in periodi ancora antecedenti. Questo
carattere di universalità offre a chi legge inusuali chiavi di lettura per il
presente e richiama la necessità di un recupero, se non materiale almeno
spirituale, di un rapporto equilibrato fra uomo e natura. L’autore realizza una
narrazione, espressione del suo sentire, della vita contadina del novecento in
Sicilia. Così, volgendo lo sguardo a un passato recente, come quello che
Perniciaro ci descrive con immediato realismo, ci si rende conto dei
cambiamenti straordinari, pure avvenuti nel volgere di pochi decenni. Nelle
dimensioni ridotte di una realtà microscopica e familiare si notano come di
riflesso, i mutamenti intervenuti in tutta la Sicilia dalla seconda metà del XX
secolo. E si scoprono storie insospettate, consuetudini ancestrali, tangenti
alla Storia. Tradizioni tramandatesi per generazioni e improvvisamente
interrotte, che richiamano un mondo -quello contadino- superato dalla storia
contemporanea.
Pippo Oddo
Pagine 367 - Prezzo di copertina € 25,00. Arricchito da numerose foto.