L'Isola a Tre Punte

La collana "contenitore" di sicilianità presente, passata e futura
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Il pazzo che piacque a Dio Biografia di padre Giovanni Messina

Febo Della Minerva
Il pazzo che piacque a Dio
Biografia di padre Giovanni Messina

Disponibile in ebook al link:  Il pazzo che piacque a Dio - ebook (streetlib.com) e su tutte le piattaforme online.

Padre Giovanni Messina per tutti “U Patri” o “Il pazzo di Dio”, nacque a Palermo il 01/04/1871 nello storico e poverissimo quartiere della Kalsa da una famiglia numerosa. I genitori, e in particolare la madre, donna Rosalia Lo Nigro, gli diedero la base di una salda fede in Dio che si concluse nell’ordinazione sacerdotale il 21/03/1896. Da allora si dedicò instancabilmente e per tutta la vita ad aiutare i poveri e in particolare i piccoli e abbandonati, vivendo sempre in mezzo a loro negli umili quartieri della Kalsa e di Sant’Erasmo da lui affettuosamente chiamati “l’Africa di Palermo”. Confidando sempre nell’aiuto della Provvidenza e nelle elemosine spontanee, fondò a S. Erasmo la “Casa Lavoro e Preghiera per l’Infanzia Abbandonata” accogliendo un gran numero di orfani e abbandonati, togliendoli dalla strada, provvedendo alla loro salute e crescita, insegnando loro un mestiere per la reintroduzione dignitosa nella società. Il suo temperamento pratico e costruttivo, a volte irascibile, avente sempre il solo scopo di far del bene ai suoi orfanelli, lo portò spesso ad avere contrasti, in particolare con la Pubblica Amministrazione, ma il suo carattere forte e caparbio riuscì a portare a termine il grande edificio che ancor oggi si vede al Foro Italico, dove accolse per più di cinquant’anni un numero imprecisato di bambini; amato da i suoi “cari pulcini” che riconoscenti lo chiamarono “u Patri”, si spense di crepacuore il 24 maggio del 1949, fra le lacrime di una intera città. La sua vita, tribolata e vissuta intensamente come in un romanzo, è stata sempre rivolta alla ricerca del bene assoluto e della carità universale; un amore incondizionato verso Dio e i suoi piccoli orfanelli, e anche chi l’ha detestato mai ne ha sconfessata la sua opera caritatevole. Padre G. Messina è stato nominato dalla Chiesa “Servo di Dio”

I Buoni Cugini editori

"Debbo confessare che leggere questa biografia di P. Messina è stato per me una rivelazione. Quel prete pazzo si rivela un uomo di grandi ideali, di immenso coraggio, di totale impegno, di generosità eroica. Appare un forte, un dominatore, un gigante della virtù, un duro asceta che ha immolato tutta la sua vita al più puro amore di Dio, dei poveri, delle anime vergini, un abilissimo anche se rudissimo suscitatore di vocazioni religiose e direttore di anime consacrate al più duro esercizio della carità. In una parola, egli appare un prete vero, anzi un esemplare eccezionale di prete, un prete santo come suol dirsi, che significa molto di più che un santo prete".

Antonio Maria Travia
Arcivescovo titolare di Termini Imerese  

Argento pupi e pupari Il racconto della storica famiglia Argento dal 1893 ad oggi

Antonella Cappello
Argento pupi e pupari
Il racconto della storica famiglia Argento
dal 1893 ad oggi

Dal 1893 la storica famiglia di pupari palermitani Argento esercita quest’antico mestiere, tramandandosi l’arte dell’Opera dei Pupi dalla sua costruzione alla messa in scena e oggi, continuando la storica fedele tradizione, si apre a nuove prospettive di spettacolo anche fuori dal classico teatro, rinnovandosi nella conquista di un pubblico sempre più esigente.
L’autrice sceglie la forma dell’intervista a tutti i membri della famiglia Argento, per raccontare meglio al lettore il mondo fantastico dei paladini.
“Un mondo di faticoso lavoro quotidiano, di costante impegno a essere fedeli alla tradizione, ma nel contempo proiettato a voler inserire elementi innovativi che possano interessare sempre più il pubblico. Un mondo di attenzione ai dettagli, d’instancabile cura nell’armonizzare svariati elementi da portare in scena perché, quando si spengono le luci della sala e si accendono quelle del palcoscenico, tutto il precedente faticoso e nascosto lavoro prende corpo e voce, e accade la magia: i Pupi cominciano a muoversi, e l’anima dei pupari s’impossessa di loro”. (Antonella Cappello)
Prima ca si perdinu Viaggio tra parole e detti siciliani

Francesco Zaffuto
Prima ca si perdinu.
Viaggio tra parole e detti siciliani

Prima ca si perdinu, è un viaggio tra le parole fatto da un vecchio siciliano che ha superato i 70 anni. Anche se sistemato con la sequenza di un dizionario, non è un dizionario; manca in gran parte di quelle precisazioni che i dizionari inseriscono puntualmente, ed accanto ad alcune parole ci sono notizie di fatti, di leggende e di pasti che normalmente i dizionari non riportano. 
Le lingue evolvono e noi italiani abitiamo una lingua bellissima che è l’italiano; un’antica lingua come il siciliano va conservata ed usata, non solo per amabili ricordi, ma soprattutto come ricerca di potenziamento espressivo della stessa lingua italiana, come fece Pirandello e come più recentemente ha fatto Camilleri. 
Forse in un lontano futuro tutti gli umani parleranno una sola lingua, non sappiamo quale sarà; un tempo sotto il giogo di Roma era il latino, oggi sotto il giogo americano pare sia l’inglese, domani sopidda (chi lo può sapere). Intanto con questo manuale potete pigliare u firrabbottu (dall’inglese ferry boat) e potete vedere di risolvere qualche bissinìssi (dall’inglese business); abbiamo saputo adattare al siciliano, greci, latini, arabi, normanni, spagnoli, francesi, e cù voli arrivari ura.
Buona lettura e consultazione,
Francesco Zaffuto
Pagine 276 - Prezzo di copertina € 22,00
Arte e dialoghi di viddanaria a Mezzojuso

Nicolò Perniciaro
Arte e dialoghi di viddanaria a Mezzojuso


A cura di Antonino Perniciaro con prefazione di Pippo Oddo.

“Arte e dialoghi di viddanaria”, questo è il titolo che ho voluto dare a questo libro, perché per esercitare la professione del contadino ci vuole un’Arte” con la “A” maiuscola.

Ho usato appositamente questo titolo, per indicare e far intendere che non tutti erano capaci di svolgere con perizia le attività proprie del “viddanu”, malgrado che, “ô tempu dû pitittu”, la stragrande maggioranza della popolazione fosse composta da contadini o “viddani”, e che solo ben pochi, quelli che avevano la possibilità di studiare, erano fuori da quel mondo. I figli dei “burgisi” o dei benestanti, a volte a forza di “pirati nto darreri” andavano avanti negli studi pur non essendo capaci di fare la famosa “O cû biccheri”; mentre molti figli di “viddaneddi” che avrebbero avuto le qualità e le capacità di studiare e progredire quindi nella scala sociale, non avendo le possibilità economiche, restavano a fare “i viddani” come i loro genitori; questi erano chiamati “viddani sturiusi”, che erano capaci di trarre frutto e mettere in pratica l’esperienza maturata nei secoli dall’uomo di campagna, svolgendo al meglio, con cognizione e coscienza, le attività agricole, come sapere scegliere bene il momento della semina, preparare con cura il terreno, avendo la conoscenza delle sue qualità e perciò di cosa seminarvi, sapere fare gli innesti, capire quando potare gli alberi e come farlo, sapere trattare i vigneti in tutte le fasi lavorative e poi curare e conservare il vino e l’olio e cosa molto importante, avere cura degli animali che rappresentavano i mezzi con cui svolgere le loro attività, trattandoli non come strumenti ma come compagni di lavoro.

Pagine 367 - Prezzo di copertina € 25,00.
Arricchito da numerose foto.
Chiàcchiari e pinsera

Totò Mazzara
Chiàcchiari e pinsera

Nell'insieme, l'opera racconta meglio di un trattato la società villafratese arcaica e la civiltà contadina che non c'è più, con i suoi miti e i suoi riti, gli usi, i costumi, le credenze, i pregiudizi, la medicina empirica, le pratiche magiche e le strategie di sopravvivenza. Chiamando le cose con il loro nome, senza metafore o eufemismi, che mal si concilierebbero con la crudezza del linguaggio contadino, Totò Mazzara illustra mirabilmente, come può fare soltanto un pittore attento ai particolari e alle sfumature cromatiche, scenette di vita vissuta, strade di campagna e del centro, polverose nella bella stagione, fangose e quasi intransitabili nella brutta. E il tracciato a serpente della ferrovia che da Villafrati portava a Palermo (soppressa il 1 febbraio 1959), feste religiose, gare di abilità come il Gioco dei Pignatelli e il Palio della Cuccagna, fughe d'amore e rituali di corteggiamento a scopo matrimoniale, gruppi di fedeli in gonnella intenti a recitare il rosario all'ombra della Santa Croce, nel quartiere Ultime Case, mentre tutt'intorno i bambini catturavano farfalle e coccinelle schivando le bastonate delle pie donne, pronte a gridare allo scandalo per il minimo alito di vento di irriverenza, o non curanza, nei riguardi delle "cose di Dio".
Prefazione di Pippo Oddo 
pagine 136 - Prezzo di copertina € 12,00
L'estate dei microbi. Accadde a Romagnolo

Giulia e Antonio Petrucci
L'Estate dei Microbi
Accadde a Romagnolo

L’estate dei microbi trae spunto dai fatti che a Palermo diedero inizio al degrado della costa di Romagnolo, un tempo famosa per la sua bellezza e successivamente distrutta dagli abusivismi edilizi e dalle discariche, come a voler continuare l’opera di devastazione iniziata al Foro Italico dopo la seconda guerra mondiale. Il degrado della zona è andato avanti nel tempo, ma alla fine degli anni ’60, epoca in cui si svolge la storia, c’erano ancora gli Stabilimenti balneari dove i palermitani, sia di nobili che di umili origini, vivevano il mare tra tuffi e giochi; divertimenti che continuavano anche dopo il tramonto del sole, nelle serate danzanti dell’orchestra sulla “terrazza a mare”, e nei tantissimi ristoranti che circondavano i lidi. Un romanzo in cui sullo sfondo di una realtà a noi vicina si muovono personaggi di fantasia: i quattro fratelli Guiscardi e i loro figli, caratterialmente diversi ma tutti uniti in una lotta per l’onestà, per la difesa del mare e dello Stabilimento balneare in un tempo in cui tutto, istituzioni comprese, erano in mano a corruzione e mafia. Immagini poetiche quelle dei “Bagni di mare”, di un tempo che fu della vecchia Romagnolo, di un mare pulito, curato e invitante che i palermitani di oggi non sanno o non riescono neppure a immaginare.
Pagine 256. Prezzo di copertina euro 22,00
Bolognetta Quattro secoli di storia

Santo Lombino
Bolognetta
Quattro secoli di storia 

"Nel panorama storiografico italiano la storia locale si è sviluppata come storia civica, luogo privilegiato in cui elaborare la memoria di una comunità. Su questo sfondo si inserisce l’ultimo lavoro di Santo Lombino, che ha scavato in archivi e biblioteche per ricostruire le vicende del paese di Bolognetta – un tempo chiamato Santa Maria dell’Ogliastro – dalle origini agli anni ’60 del secolo scorso, realizzando un minuzioso affresco dove convivono storia politica e storia sociale.
Il libro di Santo Lombino si chiude con i primi anni ’60 del secolo scorso, con la ripresa dell’emigrazione: stavolta non più oltreoceano ma interna, con gli operai meridionali che di nuovo svuotano i paesi e si dirigono verso il triangolo industriale permettendo la crescita di quella fase della storia italiana non a caso definita “miracolo economico”. E dall’osservatorio di Bolognetta ancora una volta lascia intravedere lo svolgersi di una storia che supera la dimensione locale". (Dalla prefazione di Amelia Crisantino).
Santo Lombino ricostruisce i quattro secoli di storia del paese di Bolognetta in provincia di Palermo, mettendo in risalto le vicende e fenomeni della piccola comunità indagando con una pluriennale ricerca che utilizza un'ampia documentazione, la puntuale consultazione di archivi pubblici e privati, i risultati di inchieste parlamentari, le testimonianze scritte o orali di chi ha vissuto le vicende contemporanee. Riccamente corredato di foto dell'epoca. 
Pagine 358. Prezzo di copertina euro 22,00

I sette fratelli Natoli Le vite singolari dei figli di Luigi Natoli tra la Belle Epoque e il secondo dopoguerra

Massimo Finocchiaro
I sette fratelli Natoli 

«Tutti intelligenti, ma ciascuno in partito diverso dagli altri»: così erano descritti i sette figli maschi dello scrittore palermitano Luigi Natoli, autore di una trentina di romanzi storici popolari tra i quali il famoso I Beati Paoli. Sebbene meno conosciuti del più illustre padre, furono a loro volta personaggi abbastanza straordinari, a suo tempo quasi tutti schedati dal regime fascista come oppositori, a ragione o (talvolta) a torto. Tutti e sette combatterono per l’Italia durante la Prima Guerra Mondiale. Tra loro, un eroe caduto tragicamente e decorato al valore militare; un famoso dirigente del Partito Repubblicano Italiano in esilio, dapprima animatore in Francia del milieu antifascista, in seguito sostenitore della repubblica spagnola contro Franco, protagonista di una fuga drammatica dall’Europa occupata dai nazisti che ha probabilmente ispirato, almeno in parte, la trama del film Casablanca, e infine deputato alla Costituente; un celebre militante anarchico «pericolosissimo», protagonista di sanguinose zuffe con i fascisti a Palermo, costretto a fuggire all’estero e implicato in attentati dinamitardi e complotti per uccidere Mussolini; un altro militante anarchico, perseguitato in patria fino a essere indotto al tradimento, che cercò di ricostruirsi una vita (e che vita!) tra le tribù dell’Abissinia per poi perdere tutto, travolto dalla caduta dell’Impero; uno dei disegnatori e fumettisti più noti d’Italia tra le due guerre; una delle spie più importanti dell’OVRA, attivo in Francia negli stessi anni; in ultimo, un fascista fanatico, veterano della Marcia su Roma e autore, negli anni della guerra, di romanzi gialli di successo di stampo antisemita. Non un romanzo, ma le vere storie di uomini singolari.
La narrazione delle vite dei sette fratelli, ricostruite e documentate essenzialmente attraverso i fascicoli del Casellario Politico Centrale e della Polizia Politica, comincia durante la Belle Époque, continua sui fronti della Prima Guerra Mondiale, attraversa la dittatura fascista e arriva fino alla Repubblica; e spazia da Palermo a Parigi, da Madrid a Berlino, da Casablanca a New York, dal Cile all'Africa Orientale italiana.
Questo non è il racconto di vicende familiari: piuttosto la storia vera di uomini singolari, sempre condizionati da una bruciante passione politica che li mise spesso l'uno contro l'altro e ne influenzò profondamente le traiettorie esistenziali. I loro destini si separarono, si riunirono, si divisero di nuovo, e si intrecciarono con gli avvenimenti storici epocali della prima metà del Novecento.
Pagine 330 - Prezzo di copertina € 24,00