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“È arrivato er Ministro de la giustizzia” disse qualcuno degli operai assiepati fuori il cantiere, schernendo quella figura austera con il nastro tricolore ad armacollo. A Boccetto, poi, quel Piemontese non stava piacendo per niente. Perché usava quel quadernuccio? Le guardie che conosceva lui non scrivevano mai, menavano solo. Chi era mai questi da essere tutto a rovescio?
Non c’è luogo e momento storico della storia dell’Italia
unita che mi affascini di più se non la Roma di fine XIX
secolo. Alla nascita della nuova Capitale del Regno sabaudo, infatti, sono legate circostanze politiche ed economiche
di portata epocale per la nostra Nazione, sottese ai grandi
mutamenti che la città subì per uniformarla ai canoni urbanistici delle altre capitali europee, vicende che sono narrate nel romanzo con dovizia di particolari storici. Quello, però, rappresenta solo lo sfondo di un’investigazione poliziesca di altri tempi, con procedure antesignane delle moderne tecniche forensi alle quali, invece, ho
attinto a piene mani per l’investigazione del Maresciallo
(ormai Luogotenente) Piscopo in Per interposta persona. Un esempio su tutti riguarda la salvaguardia dell’integrità
della scena del crimine, concetto ai giorni nostri arcinoto, ma mai normato da legge italiana prima del 1865, quando
si presentò la stringente necessità di disciplinare l’unificazione di tutto l’apparato amministrativo del neonato Regno, comprese quindi le procedure di Pubblica Sicurezza. L’art. 17, comma 1, Allegato B della c.d. “legge Rattazzi”, disponeva che: “La Forza Armata che proceda a qualunque arresto, od intervenga sul luogo del commesso reato, è
specialmente incaricata di sorvegliare a che sino all’intervento dell’Autorità competente non venga alterato lo stato delle cose; si presteranno però frattanto i necessari soccorsi a chi può averne d’uopo.” Ecco perché i due militari che intervengono sulla scena
del crimine nei pressi di Porta Pinciana, custodiscono i
luoghi nell’attesa che arrivi il Funzionario di Polizia Giudiziaria, come leggerete tra qualche pagina.
Immaginare scenari criminali in una Roma completa mente trasfigurata rispetto a quella moderna è stata per
me una sfida ma, parimenti, un immenso piacere.
Mi auguro che valga altrettanto per voi lettori.
(Dalla prefazione dell'autrice)
Pagine 198 - Prezzo € 17,00
Chi di voi non ha mai fatto una prova di coraggio con gli amici d'infanzia? Sicuramente pochi. In "Guarda come si uccide" Calogero e Ninni hanno il coraggio di farla, ma all'interno di quella vecchia clinica abbandonata, il solo coraggio non basta! E Giuseppe Ingrassia detto Pinuzzo, perché vuole diventare un uomo di cosa nostra a qualunque costo?
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Il giallo di Ivo Tiberio Ginevra marcia a ritmo incessante: nel clima assolato della Sicilia si contendono la scena gruppi integralisti islamici, teppisti, preti, e commissari avviliti da una costante minaccia di trasferimento. Il linguaggio crudo, non privo di una certa ironia, accompagna i dialoghi di due agenti di polizia spesso in disaccordo nelle indagini
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